Le previsioni dell’associazione che tutela le Pmi: la perdita per l’agroalimentare ammonterebbe a 700 milioni, moda e lusso 400 milioni e automotive 500 milioni. Il presidente: «Bisogna difendere il made in Italy»
Una contrazione del Pil dello 0,1%, una perdita secca sull’export di 2 miliardi di euro e 30mila posti di lavoro a rischio. Sono le stime elaborate dal Centro studi di Conflavoro, l’associazione che tutela le Pmi, dopo l’annuncio del presidente Usa Donald Trump sull’aumento del 20% dei dazi nei confronti dei prodotti Ue. «Il blocco della crescita nei settori più colpiti può generare effetti a catena sulle imprese dell’indotto, sulle famiglie e sui consumi generali – ha sostenuto Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro –. Il rischio principale è che una decisione commerciale internazionale si trasformi in un’emergenza occupazionale interna, con l’aggravante che il nostro sistema non è in grado di riqualificare velocemente i lavoratori».
Capobianco: «Difendere la competitività delle nostre imprese»
«Serve un fronte comune tra governo, imprese e parti sociali per reagire alla scelta di Trump con determinazione – aggiunge Capobianco – cercando il confronto con gli Usa ove possibile, ma difendendo con forza la competitività del tessuto produttivo nazionale e la qualità del nostro made in Italy. Molto bene quindi l’immediata reazione del presidente Meloni che convocherà a Palazzo Chigi un tavolo con le associazioni di categoria, dove porteremo la preoccupazione delle nostre Pmi». Secondo i dati del Centro studi di Conflavoro, diretto da Sandro Susini, con l’entrata in vigore dei nuovi dazi la perdita per il solo agroalimentare potrebbe essere di 700 milioni, a gravare in particolar modo su vino, formaggi e olio d’oliva, con una perdita occupazionale di 5mila unità.
Perdite per moda e lusso di 400 milioni, per automotive 500 milioni
Moda e lusso potrebbero subire un impatto negativo di circa 400 milioni (meno 4mila posti di lavoro), mentre il mercato di meccanica e automotive potrebbe andare incontro a una contrazione di circa 500 milioni (meno4mila posti). Per quanto riguarda il peso economico degli ammortizzatori sociali relativo alla possibile perdita occupazionale, il costo aggiuntivo per la cassa integrazione potrebbe essere di circa 160 milioni, mentre la Naspi, con un massimo mensile di 1.562,82 euro, potrebbe raggiungere un costo totale di 125 milioni.
5 aprile 2025 ( modifica il 5 aprile 2025 | 13:05)
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