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Grosseto. Commercio in difficoltà: il 50% degli esercenti non è soddisfatto


Grosseto: Fa fatica il commercio. È un avvio in salita quello del nuovo anno. Dopo il peggior gennaio anche febbraio segue lo stesso trend. L’Istat indica la variazione tendenziale più negativa degli ultimi dieci mesi sia in valore (- 1,5%) che in volume (-2,5%).

«Per le imprese operanti su piccole superfici la situazione è sempre più difficile – afferma Confesercenti -. Questi segni meno si sommano, purtroppo, a quelle registrate dal 2022 ad oggi: tre anni terribili che, dalla ripresa post covid, hanno segnato ininterrottamente una caduta libera pari a -11 punti».

In questi dati nazionali purtroppo si specchiano i dati locali come è emerso anche nel recente convegno di Confesercenti che ha analizzato proprio la situazione del commercio di vicinato.

Anche in Maremma quasi il 50% degli intervistati dal sondaggio fatto dall’associazione di categoria ha parlato di ricavi troppo esigui per ottenere un margine sufficiente di guadagni. Tra l’altro, anche per chi ha parlato di “aspettative rispettate” il rovescio della medaglia è stato che l’aumento dei costi ha eroso i margini di guadagno (e questo è stato riscontrato da oltre il 40% degli intervistati). Solo il 12% si è detto soddisfatto.

«Una situazione non facile da superare, che si può provare ad affrontare potenziando la formazione, ma anche con eventi che ravvivino i centri storici, defiscalizzazione per i negozi di vicinato, contributi a fondo perduto. E un sostegno all’innovazione tecnologica» afferma Marco Di Giacopo, responsabile Assoterziario Confesercenti.

Per l’economia uno scenario a tinte fosche, che alla luce dei nuovi dazi introdotti da Trump non può che peggiorare.

«Il mercato interno e la ripresa dei consumi delle famiglie, in questa fase delicatissima, assumono perciò una valenza fondamentale per la tenuta economica – prosegue Confesercenti -. Con questi dati, in attesa di capire meglio quali saranno le reali conseguenze della morsa delle tariffe sui mercati mondiali, il risultato di un Pil superiore allo 0,5% sarebbe positivo anche se immaginiamo sempre più difficile da raggiungere».



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