LA NEWCLEO DA CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD


Venerdì 11 aprile l’incontro con Luciano Cinotti, cofondatore e direttore scientifico della start up su cui sta puntando il Governo per creare la filiera italiana del nucleare

Il Governo ha recentemente approvato un disegno di legge delega in materia di energia nucleare sostenibile che punta sui cosiddetti small modular reactors (SMR), piccoli reattori nucleari prodotti in serie e facilmente trasportabili dove serve energia a basso costo. Dietro a questa nuova tecnologia c’è una start up italiana assieme alle aziende di Stato del settore, su cui il Governo sta puntando per creare la filiera italiana del nucleare. Per approfondire l’interessante tema del nucleare di quarta generazione ed esaminarne i possibili impatti sul comparto industriale, Confindustria Toscana Sud insieme alla sua Sezione Trasporti-Utilities e al Consorzio Energia Toscana Sud ha organizzato un incontro con l’ing. Luciano Cinotti, cofondatore e direttore scientifico di Newcleo. “Sul fronte dei costi energetici le imprese italiane partono molto svantaggiate, pagando molto di più per l’elettricità (150 €/MWh a febbraio 2025) rispetto agli altri grandi paesi europei: +42€ rispetto a quelle spagnole, +27€ alle francesi e +12€ a quelle tedesche (dati Centro Studi Confindustria), questo rappresenta un grosso aggravio che inevitabilmente impatta ed erode la loro competitività – dice Andrea Fabianelli, Presidente del Consorzio Energia Toscana Sud Oltre a proseguire sulla strada delle rinnovabili è fondamentale anche sviluppare nuove tecnologie come il nucleare di piccola taglia, in grado di fornire energia pulita con costi contenuti, riciclando le scorie (basti pensare che già solo quelle esistenti oggi garantirebbero centinaia di anni di autonomia energetica all’intero continente europeo) e puntando ad eliminarle chiudendo il ciclo del combustibile”. L’evento su invito, si terrà alle ore 17.30 presso la sede di Arezzo di Confindustria Toscana Sud (Via Roma 2).

Di seguito il profilo dell’Ing. Luciano Cinotti:

Luciano Cinotti si è laureato in Ingegneria Nucleare all’Università di Pisa e ha iniziato la sua attività professionale presso l’Autorità Italiana di controllo degli impianti nucleari (CNEN/DISP) occupandosi dell’analisi di sicurezza dei reattori BWRs, prima di passare alla società NIRA per occuparsi in Francia della costruzione del reattore veloce raffreddato a sodio liquido, Superphenix1 (SPX1) e del progetto SPX2. Di ritorno in Italia nel 1983, ha partecipato presso il Centro ENEA del Brasimone alla costruzione del reattore veloce PEC, anch’esso raffreddato a sodio liquido. Mentre nell’87 la maggior parte degli ingegneri abbandonava il nucleare, Cinotti è restato in Ansaldo Nucleare fino al 2006 come responsabile della ricerca sui reattori innovativi, perché già convinto della necessità del nucleare per fronteggiare l’effetto serra di cui al tempo si parlava in alcune pubblicazioni scientifiche, ma senza evidenza climatica e senza interesse della pubblica opinione. Con questo incarico ha avuto la possibilità di collaborare con: ABB-Atom sul reattore PIUS, General Electric sul reattore PRISM, Novatome, NNC, SIEMENS sul reattore EFR e  Interatom sul reattore HTR. Nella seconda metà degli anni 90 è entrato in contatto col Premio Nobel Carlo Rubbia, con Stefano Buono e con centri di ricerca russi, sviluppando l’idea di Rubbia del reattore raffreddato a piombo liquido anziché a sodio liquido e da allora ha sostenuto questa opportunità in tutti i consessi internazionali, in particolare nel 2001 a Washington, durante la selezione dei progetti Generation IV ed a Bruxelles nel 2002 durante la selezione delle tecnologie meritevoli di finanziamento Euratom. Dal 2006 Cinotti ha lanciato varie iniziative con finanziamenti privati per lo sviluppo della filiera LFR, con la collaborazione di amici che avevano lavorato in Francia alla costruzione di Superfenix1. L’incidente nucleare di Fukushima ha costretto Cinotti ad appoggiarsi a finanziamenti USA con la creazione di Hydromine Nuclear e l’inizio del progetto LFR-AS-200. Il 21-9-18 il governo cinese ha approvato la realizzazione di un piccolo progetto LFR proposto da Cinotti, condizionando la futura realizzazione del 200MWe al successo della prima realizzazione, ma le successive disposizioni dell’amministrazione Trump hanno impedito di dar seguito all’iniziativa. I mantenuti contatti con l’amico Stefano Buono hanno permesso nel 2021 l’elaborazione di una strategia atta alla fondazione di Newcleo ed al recupero di tutta la proprietà intellettuale sviluppata da Hydromine Nuclear.

All.: foto Andrea Fabianelli (Presidente Consorzio Energia Toscana Sud)

Rif. Luisa Angioloni – Tel. 0575399442 – e-mail: l.angioloni@confindustriatoscanasud.it





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