Tari, per la tassa sui rifiuti a Prato rincari superiori al 6%


Stangata in arrivo per le famiglie e le imprese di Prato: in questo 2025, si prevede per la Tari un aumento medio del 6,8% per le utenze domestiche e del 6% per quelle non domestiche. La delibera di giunta approvata dalla Commissione 2 (che dovrebbe essere discussa oggi 10 aprile in consiglio comunale). Lo denunciano anche i capigruppo di Fratelli d’Italia nei Comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano e Vaiano, rispettivamente Tommaso Cocci, Antonio Matteo Meoni, Giovanni Sardi ed Emanuela Paci. Gli esponenti del centrodestra hanno posto l’accento su potenziali aumenti previsti anche per Montemurlo (5%) Carmignano (7%) e Vaiano (7%).

“Ancora una volta la sinistra scarica le sue inefficienze sui cittadini. Invece di tagliare sprechi e migliorare la gestione dei rifiuti, sceglie la via più semplice: aumentare la Tari. Parliamo di rincari significativi, in alcuni casi fino al 7%, in un momento di grande difficoltà economica – hanno detto – è inaccettabile che la Tari cresca anche per colpa di costi gestionali e inefficienze mai affrontate con serietà. Il confronto con altri Comuni è impietoso: Poggio a Caiano, amministrato dal centrodestra, mantiene stabile la tariffa, dimostrando che una gestione attenta e responsabile è possibile. “Perché a Poggio si riesce a non aumentare mentre a Prato, Montemurlo, Carmignano e Vaiano no? La verità è che la sinistra amministra male e si affida sempre allo stesso schema: aumentare le tasse e promettere sgravi che coprono solo una piccola parte della popolazione”.

La replica dell’assessore Sanzò (Pd): “L’opposizione dovrebbe informarsi”

L’amministrazione comunale ha fatto sapere che il Comune è pronto a venire incontro ai cittadini ed alle imprese con il pagamento della Tari tramite un fondo sociale per le famiglie e agevolazioni a carattere ambientale. Le due modalità sono state presentate ieri, 9 aprile, in commissione 2 dall’assessore al Bilancio Cristina Sanzò per il successivo passaggio in consiglio comunale propedeutico all’approvazione. Il fondo per le famiglie in particolare ha a disposizione una cifra più alta del passato, da 250 a 350mila euro. Una somma che sarà ulteriormente incrementata non appena saranno disponibili le risorse economiche. Inoltre sono stati alzati i tetti dell’Isee per potervi accedere in modo da allargare la platea degli aventi diritto. Più complicato, a norma di legge, dare una mano alle imprese. Il meccanismo si basa su agevolazioni a carattere ambientale per le utenze non domestiche che dimostrano di raggiungere determinate percentuali di raccolta. “L’opposizione vuole dare un colore politico a questo aumento per pura strumentalizzazione – ha affermato l’assessore Sanzò – la realtà è molto diversa. Anche le città governate dal centrodestra infatti, subiscono un ritocco verso l’alto delle tariffe. Pistoia ad esempio, amministrata da Fratelli d’Italia dal 2017, ha un aumento del 7% esattamente come Prato. Lo stesso aumento registrato nel 2024. Poggio a Caiano invece non può essere paragonata agli altri Comuni del pratese perché da quest’anno è a tariffa corrispettiva. Passa dunque da tributo a tariffa che ha regole diverse per l’approvazione. Poiché ancora la tariffa unitaria dei 23 Comuni passati a corrispettiva non è deliberata come fa il centrodestra ad affermare l’invarianza rispetto al 2024? L’opposizione dovrebbe informarsi bene prima di lanciare accuse a caso con il solo obiettivo di fare polemica, poco importa se dice il falso”.



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