i risultati del report 2024 di Shareholders for Change


Con l’Engagement Report 2024, Shareholders for Change traccia un bilancio delle attività di dialogo con imprese e istituzioni condotte nell’ultimo anno. Nata nel 2017, la rete riunisce investitori istituzionali attivi in 9 Paesi europei, impegnati a promuovere modelli aziendali sostenibili attraverso un confronto diretto e strutturato con le aziende. Alla fine del 2024, Shareholders for Change contava 20 aderenti, con un patrimonio gestito complessivo superiore a 48 miliardi di euro.

L’obiettivo della rete è fare dell’azionariato un mezzo di pressione costruttiva, capace di orientare le decisioni strategiche delle imprese su temi ambientali, sociali e di governance (ESG). I membri di Shareholders for Change perseguono così un confronto strutturato e continuativo con le aziende, volto a promuovere comportamenti più responsabili e pratiche sostenibili nel medio-lungo periodo. Le attività di engagement si concentrano in particolare su tre ambiti prioritari:

  • tutela dei diritti umani e del lavoro;
  • trasparenza fiscale e giustizia tributaria;
  • riduzione delle emissioni di CO₂ e contrasto al cambiamento climatico.

I temi maggiormente affrontati da Shareholders for Change

Come si può leggere nell’Engagement report 2024, Shareholders for Change ha condotto 197 azioni di dialogo attivo con aziende e istituzioni, coinvolgendo 172 aziende (di cui 15 gestori patrimoniali) e un soggetto pubblico – la Banca europea per gli investimenti. Le questioni affrontate hanno riguardato

  • cambiamento climatico (36% dei casi);
  • politiche ambientali, sociali e di governance (note con la sigla ESG, 21%);
  • trasparenza nella gestione e nelle retribuzioni (19%)
  • diritti umani e del lavoro (15%).

L’attività della rete si è concentrata su imprese con sede in Europa (78%), in particolare in Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Italia. Il 25% delle realtà coinvolte appartiene al settore finanziario, seguito da beni di consumo (24%) ed energia (11%).

Il metodo adottato dai membri di Shareholders for Change si fonda su un dialogo diretto con le aziende, che si traduce in lettere, telefonate, incontri con i vertici e interventi nelle assemblee degli azionisti. Negli ultimi anni è cresciuta anche l’attenzione verso i gestori patrimoniali, considerati attori chiave nel determinare l’orientamento degli investimenti. I risultati ottenuti nel 2024 mostrano un quadro articolato: nel 9% dei casi le aziende hanno accolto le richieste avanzate, nel 24% hanno fornito risposte parziali, mentre il 16% si è dimostrato completamente non collaborativo. Nei restanti casi, il confronto è ancora in corso o in fase di valutazione.

La rete Shareholders for Change (SFC)

Alla fine del 2024 contava 20 membri, che gestivano asset per un totale di oltre 48 miliardi di euro.

Membri ordinari

  • Banca Alternativa Svizzera (ABS, Svizzera)
  • Banca per la Chiesa e la Caritas (BKC, Germania)
  • EB – Gestione degli investimenti sostenibili (EB-SIM, 
Germania)
  • Ecofi Investissements, Groupe Crédit 
Coopératif (Francia)
  • Fondazione Ethos (Svizzera)
  • Ethius Invest (Svizzera)
  • Etica Sgr, Gruppo Banca Etica (Italia)
  • Vorsorgekasse per la finanza equa Austria)
  • Fondazione Finanza Etica (FFE, Italia)
  • Forma Futura Invest (Svizzera)
  • Fondazione Friends Provident (Regno Unito)
  • Fundación Finanzas Eticas (Spagna)
  • GLS Investments (Germania)
  • Inyova (Svizzera)
  • Meeschaert Asset Management (Francia)
  • Ökoworld Lux S.A. (Lussemburgo)
  • Phitrust (Francia)
  • Sanso Longchamp AM (Francia)
  • Wheb Asset Management (Regno Unito)

Membri sostenitori

  • Fondazione Cariplo (Italia)

I tre nuovi membri sono EB-SIM, Fondazione Cariplo e Ökoworld

report 2024 di Shareholders for Change

Il contributo attivo di Etica Sgr

Nel 2024 Etica Sgr ha rafforzato il proprio contributo all’interno di Shareholders for Change, prendendo parte a diverse iniziative. Tra queste, vi è stato il confronto con Lindt & Sprüngli, finita al centro dell’attenzione per il possibile approvvigionamento da piantagioni di cacao in Ghana dove sono stati segnalati casi di lavoro minorile. Insieme ad altri membri della rete, Etica Sgr ha sollecitato l’azienda a garantire maggiore trasparenza lungo la filiera e a prendere impegni concreti in tema di salari equi e condizioni di lavoro. Lindt ha annunciato un programma pilota sul “reddito di sussistenza”, con avvio previsto tra il 2025 e il 2027.

Nel corso del 2024 Etica Sgr ha poi avuto un ruolo attivo nel confronto con Inditex, azienda che produce abbigliamento e accessori, partecipando anche ad un incontro online con l’azienda in preparazione all’assemblea degli azionisti del 9 luglio. Insieme ad altri membri della rete, ha sollecitato la pubblicazione dei dati relativi alle emissioni generate dal trasporto aereo dei capi di abbigliamento e la definizione di una strategia per ridurle. In risposta, Inditex ha confermato l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040.

Oltre al dialogo con le aziende, Etica Sgr ha promosso una campagna rivolta ai gestori patrimoniali e ad altri investitori istituzionali per chiedere il disinvestimento da società coinvolte nella produzione di armi nucleari. L’impegno è iniziato nel giugno 2022, in collaborazione con ICAN, premio Nobel per la Pace 2017, attraverso la presentazione di un Investor Statement in occasione della prima riunione degli Stati parte del Trattato ONU sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW). L’iniziativa si inserisce in un’azione più ampia contro gli armamenti controversi, già esclusi dai portafogli della società, e punta a influenzare anche i criteri di selezione dei fondi esterni. È sostenuta da oltre 100 istituzioni finanziarie, tra cui diversi membri di Shareholders for Change come ABS, BKC, Ethius, fair-finance, Fondazione Finanza Etica, Forma Futura e GLS Investment Management.

Etica Sgr, tra i soci fondatori della rete, ha confermato il proprio impegno anche nella governance. Durante l’assemblea annuale, svoltasi online a dicembre, Ugo Biggeri (ex Presidente di Etica Sgr) è stato riconfermato presidente, affiancato da Alix Roy (Ecofi) come vicepresidente e da Andreas von Angerer (Inyova), nuovo membro del consiglio direttivo.

Il valore del dialogo anche nei conflitti

Anche di fronte a risposte parziali o interlocutorie, i membri di Shareholders for Change restano convinti che il dialogo sia uno strumento efficace per promuovere maggiore trasparenza e stimolare l’assunzione di responsabilità da parte delle imprese. Perfino nei casi di chiusura totale, il confronto può rappresentare l’avvio di un percorso. È questa la speranza maturata, ad esempio, dopo quanto accaduto a Bruxelles in occasione del Forum sugli investimenti industriali nel settore della difesa dell’Unione Europea. Durante l’incontro, un rappresentante di SfC è stato temporaneamente escluso dalla discussione per aver sollevato interrogativi sull’intenzione della Commissione UE di rendere le armi compatibili con i criteri ESG. L’episodio, che ha sollevato forti dubbi sulla trasparenza del dibattito e sull’orientamento delle istituzioni europee, ha spinto la rete Shareholders for Change a presentare un reclamo formale. Quanto accaduto all’“EU Defence Industrial Investment Forum” conferma come l’engagement non si limiti a un’azione formale, ma si configuri come un processo di confronto complesso e continuo, capace di generare occasioni di dialogo costruttivo anche a partire da situazioni di apparente contrasto.



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