I dazi e l’incertezza causeranno una minore crescita di -0,3% del Pil italiano nel 2025-2026, a causa di una più bassa dinamica dell’export di beni (-1,2%) e degli investimenti in macchinari (-0,4%). È da evitare una ritorsione tariffaria Ue sugli acquisti dagli Usa, che impatterebbe sui prezzi e sulla fiducia di famiglie e imprese, con un’ulteriore frenata del Pil. Cruciale, invece, concludere nuovi accordi commerciali UE con altri importanti partner economici (Mercosur, India). Lo stima Secondo il Centro Studi Confindustria nella congiuntura flash di aprile.
Gli Stati Uniti sono la prima destinazione extra-UE di beni, servizi e IDE italiani. Detengono il primato sia come localizzazione delle imprese industriali controllate da quelle italiane, che come paese di provenienza di multinazionali in Italia. Il manifatturiero genera la quasi totalità dell’export italiano negli USA, pari a più di un decimo delle vendite manifatturiere all’estero (10,8%).
Secondo stime del CSC, le vendite negli USA attivano, direttamente e indirettamente, quasi il 7% della produzione manifatturiera italiana (circa 90 miliardi di euro). I settori più esposti sono farmaceutico, autoveicoli, macchinari, prosegue Confindustria.
Un’elevata incertezza globale di politica economica (+80% nel 2025 sul 2024) frena l’attività commerciale e di investimento delle imprese all’estero. Aspettative di minore domanda globale sono incorporate anche nel recente calo delle quotazioni delle commodity, riporta ancora il Centro Studi Confindustria, secondo il quale il commercio mondiale è atteso ristagnare nel biennio 2025-2026 (-2,0/2,5 punti percentuali rispetto alle previsioni di primavera), in assenza di ulteriori spirali negative sui mercati finanziari internazionali. Inoltre, il sostanziale disaccoppiamento tra il maggiore importatore globale (negli USA il 13,1% dell’import mondiale nel 2023) e il primo esportatore (dalla Cina il 14,2% dell’export) determinerà una profonda ricomposizione delle filiere globali, con una perdita di efficienza e maggiori costi di produzione.
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