Presentata a Torino l’Agenda di Comuni e Città: 17 miliardi da gestire in autonomia


Rafforzare il ruolo di Città metropolitane e Comuni nelle politiche di investimento, assegnazione diretta delle risorse, governance nazionale partecipata dalle autonomie locali, semplificazione delle procedure per l’attuazione dei progetti. Sono questi alcuni dei punti centrali dell’Agenda di Comuni e Città sulle politiche di coesione presentata giovedì 17 aprile a Torino dall’Anci e dai sindaci delle Città capoluogo, alla presenza del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto.

Un’agenda che metta a coerenza i diversi fondi e programmi di investimento sulla base di missioni (sul modello del PNRR) in linea con i principali filoni tematici di intervento. Obiettivo superare l’attuale frammentazione degli strumenti di investimento tra diversi programmi nazionali e regionali.

Oltre cento i sindaci intervenuti.

“Da Torino parte un contributo di contenuto, atto a definire l’agenda europea delle città – ha detto il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Torino Stefano Lo Russo aprendo i lavori di giornata- L’obiettivo della mattinata di oggi è proprio quello di consegnare nelle mani del vicepresidente Fitto un documento analitico con proposte concrete, che rappresentano il contributo che i Comuni italiani vogliono dare alla discussione che definirà la nuova Europa che tutti vogliamo”.

Il documento propone un parco progetti per un valore di 17,2 miliardi di euro, che insistono su ambiti coerenti con le priorità indicate dalla Commissione UE: Politiche abitative; infrastrutture per la competitività; rigenerazione urbana e periferie; transizione ecologica (comprese transizione energetica e resilienza idrica); edilizia scolastica; welfare: infrastrutture, servizi e interventi di innovazione sociale; patrimonio culturale e valorizzazione territoriale.

Transizione ecologica

La transizione ecologica costituisce un ambito di intervento molto importante ed estremamente articolato, in cui sono stati raccolti 236 progetti per un investimento potenziale di oltre 2,8 miliardi di euro. Questi affrontano in modo integrato la tutela delle risorse naturali, la gestione responsabile dell’acqua e la decarbonizzazione del patrimonio pubblico. Sul fronte della resilienza idrica, si segnalano interventi per il potenziamento delle reti, il riuso delle acque grigie, la deimpermeabilizzazione urbana e la creazione di bacini di accumulo. Molti comuni adottano soluzioni basate sulla natura per prevenire il rischio idraulico e gestire in modo sostenibile le acque meteoriche.

Parallelamente, i progetti di transizione energetica includono l’installazione di impianti fotovoltaici, la creazione di comunità energetiche, la riqualificazione energetica di edifici pubblici e l’introduzione di tecnologie intelligenti per l’illuminazione e la gestione dei consumi. In chiave ecologica più ampia, si promuove la mobilità a basse emissioni, il recupero di suolo, la valorizzazione delle infrastrutture verdi e la bonifica di aree compromesse. I progetti si caratterizzano per un approccio integrato, multilivello e spesso già maturo dal punto di vista tecnico. La transizione ambientale si consolida così come una leva strutturale per la qualità urbana, la sicurezza territoriale e la competitività sostenibile.

  • Rafforzamento e tutela delle infrastrutture verdi (56 progetti): Progetti che promuovono la realizzazione, il recupero e la connessione delle reti ecologiche urbane. Si tratta di interventi su parchi, giardini, boschi urbani e corridoi ecologici, per contrastare l’effetto isola di calore e promuovere il benessere ambientale e sociale.
  • Mobilità sostenibile (56 progetti): Interventi finalizzati a ridurre l’impatto ambientale della mobilità urbana. Includono la realizzazione di
    piste ciclabili, percorsi pedonali e politiche di intermodalità e sharing mobility.
  • Transizione energetica (51 progetti): Iniziative che promuovono l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e la creazione di comunità energetiche. L’obiettivo è ridurre consumi, emissioni e dipendenza energetica.
  • Resilienza idrica (49 progetti): Progetti volti alla tutela della risorsa idrica e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Comprendono sistemi di raccolta e riuso delle acque meteoriche, interventi per prevenire allagamenti e dissesti, difesa delle coste e soluzioni per garantire la sicurezza idraulica nei contesti urbani.
  • Economia circolare (18 progetti): Progetti che favoriscono il recupero e il riuso dei materiali, la riduzione dei rifiuti e la rigenerazione dei cicli
    produttivi urbani. Includono anche azioni di educazione ambientale e sperimentazione di centri del riuso.
  • Difesa del suolo (6 progetti): Interventi di contrasto al dissesto idrogeologico e alla fragilità del territorio. Si tratta di progetti integrati di
    prevenzione e mitigazione del rischio ambientale, in coerenza con i piani di adattamento e le strategie di sostenibilità urbana.



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