Dieci mesi di governo. La sindaca Claudia Sereni, tira le somme. Lavoro, economia, sport, e cultura, tutti sul tappeto in una corsa che la vede impegnata a recuperare il tempo perduto.
Sindaca, di questi primi dieci mesi cosa le è piaciuto di più? “La sensazione di avere una grande opportunità. Essere al governo di un territorio importante. E di un ente da trecento dipendenti ti fa capire cosa si può fare con un programma forte. Certo ci sono le necessità della quotidianità sempre in agguato, ma quelle vanno messe nel conto. La prossima scadenza è il parco dell’area ex Cnr. Lavoreremo al progetto per essere i primi a indicare la via nella riqualificazione di quest’area strategica per la città”.
Scandicci vive la crisi del suo settore economico trainante, ovvero la pelletteria. Lei si è fatta promotrice di un tavolo dedicato a livello metropolitano. Ci sono risultati? “Abbiamo le prime proposte di rigenerazione, che possono essere sostenute dalle linee di finanziamento della Regione toscana. Gli ammortizzatori sociali devono tenere in vita la filiera, ma noi ci poniamo l’obiettivo di far ripartire il sistema. Si comincia a intravedere uno spiraglio. Le aziende stanno valutando forme aggregative, certificazioni di qualità che sanciscano l’unicità di questa produzione e progetti di formazione permanente. A maggio presenteremo i bandi della Regione con quattro linee di finanziamento. Poi avremo una iniziativa pubblica per condividere con la città, i lavoratori e le imprese. Tuttavia il nostro tessuto economico è rimasto sempre attivo. La richiesta di nuovi arrivi o espansioni dell’esistente è costante”.
Lo sport, dopo l’anno zero per l’impiantistica cittadina, è ancora un punto di crisi? “Stiamo lavorando a testa bassa per recuperare una fase critica. E’ fondamentale il dialogo con le associazioni sportive. Un dialogo sulla realizzazione dei nuovi impianti, ma anche sulla gestione degli attuali. Ognuno deve fare la propria parte, ma la relazione tra tutti è fondamentale”.
A proposito di relazione, come valuta la scelta del suo partito di non partecipare al congresso di Scandicci civica, forza politica eletta con la quale dovrà avere a che fare per i prossimi 4 anni? “Ho rispetto per la nascita di questo nuovo soggetto. In rappresentanza mia e dell’amministrazione c’era la seconda carica del Comune. Dall’altra parte c’è un partito che, in autonomia, sta vivendo delle dinamiche elettorali. Credo che il rispetto per le forze locali debba rimanere. Il segretario è giovane e determinato e questa scelta l’ha fatta assumendosene la responsabilità, spero non sia definitiva ma dettata dalla necessità di capire assetti e posizionamenti per le regionali: è un tema al quale il partito chiaramente non può essere indifferente”.
Chiudiamo con la cultura. Che succede al Teatro Studio? “Succede che siamo un po’ indietro con i tempi di consegna, che probabilmente slitteranno alla fine dell’anno. Ma nel frattempo stiamo lavorando all’architettura gestionale della cultura. Creeremo un sistema di governo degli eventi e degli spazi culturali. Col Teatro Studio, ci sarà l’auditorium per il quale stiamo investendo sull’impianto audio e video, e l’Acciaiolo non solo nei suoi spazi dedicati agli incontri (Pomario e Sala convegni) ma anche come struttura nel complesso da affidare a un’unica gestione, sul modello già visto a Scandicci dell’Istituzione dei servizi culturali”.
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