Emergono luci e ombre dall’indagine effettuata dal nostro ufficio studi sulle realtà imprenditoriali delle province di Modena e Reggio Emilia.
L’analisi a Modena
A una lieve crescita del tasso di imprese artigiane fa da contrappeso un calo delle assunzioni previste nei mesi da marzo a maggio 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Proprio da questo aspetto comincia l’indagine dell’ufficio studi associativo: Modena è la seconda peggior provincia a livello nazionale per dinamica delle entrate previste nei mesi sopra citati, registrando un -11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, più accentuato rispetto al -1,9% medio regionale. Il territorio della Ghirlandina, però, figura tra le 33 province italiane per maggiore tasso di crescita annuale delle imprese artigiane, facendo registrare un +0,20% nel 2024 sul 2023 (a livello regionale la crescita è del +0,04%).
Il focus a Reggio Emilia
A una diminuzione del tasso di crescita delle imprese artigiane si aggiunge anche un calo delle assunzioni previste nei mesi da marzo a maggio 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Proprio da questo aspetto comincia l’indagine dell’ufficio studi associativo: Reggio Emilia è la quinta peggior provincia a livello nazionale per dinamica delle entrate previste nei mesi sopra citati, registrando un -8,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, più accentuato rispetto al -1,9% medio regionale. Il territorio reggiano figura anche tra le 33 province italiane per maggior diminuzione del tasso di crescita annuale delle imprese artigiane, facendo registrare un -0,76% nel 2024 sul 2023 a fronte di una crescita del +0,04% in regione.
Gilberto Luppi, presidente della nostra associazione, afferma:
Come associazione ci stiamo seriamente impegnando in un’opera di sensibilizzazione per promuovere la cultura del lavoro autonomo e la cultura del saper fare artigiano. Le iniziative, gli eventi, il divulgare la cultura artigiana all’interno delle scuole e, da quest’anno, anche nelle aule universitarie è la strada che stiamo percorrendo per cercare di innovare e rinnovare il tessuto imprenditoriale locale. Abbiamo un forte bisogno di sostegno, però, da parte degli enti istituzionali, con azioni concrete che incentivino sempre di più la realizzazione e l’ideazione di nuove attività, così come di politiche che possano garantire sgravi fiscali e incentivi alle assunzioni. Il dato sulla significativa diminuzione di entrate previste deve fare riflettere, perché senza la forza lavoro difficilmente le imprese possono rimanere competitive sul mercato, andando a influenza negativamente tutto il contesto territoriale e con inevitabili ripercussioni sul benessere sociale ed economico della comunità.
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