Il governo britannico pensa a rendere più blanda la regolamentazione per i fondi di private equity e gli hedge fund di piccole dimensioni, nel tentativo di rafforzare l’attrattiva del Paese come hub di investimento.
Lo scorso 7 aprile, infatti, il Tesoro ha aperto una consultazione pubblica a seguito dell’impegnodel Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeve di ridurre di un quarto i costi amministrativi della regolamentazione per le imprese preso il mese scorso (si veda qui il comunicato stampa). La consultazione, che si chiuderà il prossimo 9 giugno, verte sulle modifiche alle norme che regolano i gestori di fondi di investimento alternativi con l‘obiettivo, si legge nella nota diffusa dal governo, di eliminare gli ostacoli inutili agli investimenti, rendendo le regole meno onerose per i gestori e permettendo loro di risparmiare milioni di euro in termini di tempo, denaro e risorse, lasciandoli liberi di supportare le imprese più interessanti del Regno Unito a crescere e a creare posti di lavoro.
Più nel dettaglio, insieme alla all’Authority di vigilanza dei mercati, FCA, il Tesoro ha in programma di aggiornare le soglie regolamentari considerate obsolete. La consultazione si svolgerà nelle prossime 9 settimane, offrendo a hedge fund, società di private equity e fondi d’investimento l’opportunità di contribuire allo sviluppo di un ambiente normativo più snello. Attualmente, le imprese devono affrontare una serie di nuovi oneri normativi una volta che detengono un patrimonio di 100 milioni di euro, il che può scoraggiare alcune imprese dal crescere e dal finanziare ulteriori investimenti in tutto il Paese. Questo involontario limite significa che le società di gestione patrimoniale più piccole, una volta raggiunta questa soglia, devono immediatamente sottostare alle stesse regole delle società più grandi, con conseguenti costi elevati. La consultazione mira a creare un regime più graduale, in cui solo le imprese più grandi, con un valore superiore a 5 miliardi di sterline, siano soggette all’intera portata dei requisiti, mentre la maggior parte delle imprese sia soggetta a regole molto meno prescrittive, contribuendo a ridurre i costi amministrativi per queste imprese. Una volta conclusa la consultazione, il feedback del settore della gestione patrimoniale sarà utilizzato per elaborare una bozza di legge che sarà poi condivisa con le imprese di gestione patrimoniale il prossimo anno.
Emma Reynolds, Segretario economico al Tesoro, ha dichiarato: ” Vogliamo dare sicurezza ai lavoratori, spingendoci oltre e più velocemente per favorire la crescita attraverso il nostro Piano per il cambiamento. Ciò significa rendere la Gran Bretagna il luogo numero uno per fare affari e abbattere le barriere inutili agli investimenti, come la costosa regolamentazione che impedisce alle società di gestione patrimoniale di crescere e fornire capitali alle imprese di tutto il Paese per crescere”.
Simon Walls, direttore esecutivo ad interim dei mercati dell’FCA, ha aggiunto: “Vogliamo regole più adatte ai gestori di investimenti del Regno Unito. Queste potrebbero consentire loro di operare in modo più efficiente, sostenendo ulteriormente la concorrenza, la competitività e la crescita economica. Questo fa parte del nostro più ampio lavoro di semplificazione del regime normativo per i gestori patrimoniali, per sostenere la continua competitività dei nostri servizi finanziari leader a livello mondiale, come delineato nella nostra nuova strategia”.
E Michael Moore, direttore generale della British Venture Capital Association, ha concluso: “Accogliamo con favore la consultazione del governo sullo sviluppo di un sistema più semplice e competitivo per i gestori di fondi di investimento alternativi (GEFIA). Una regolamentazione più efficace e meno onerosa renderà l’industria britannica del capitale privato più competitiva a livello globale e la aiuterà a incrementare gli investimenti del Regno Unito e degli investitori internazionali nelle imprese britanniche in crescita. Questa consultazione è un passo importante per garantire al Regno Unito lo status di uno dei principali centri di capitale privato del mondo. Non vediamo l’ora di confrontarci sui principi e sui dettagli delle modifiche, ma questo offre l’opportunità di dare un vero impulso alla missione di crescita del Governo, sviluppando l’ecosistema dei fondi di capitale privato del Regno Unito e aumentando gli investimenti nelle pmi britanniche”.
Sulla stessa linea anche Gus Morison, ceo e fondatore di AYU, club privato della comunità globale dei fondi di investimento alternativi, che mette in contatto fondi, family office e investitori istituzionali, che ha commentato: “Questo sarà un enorme vantaggio per i nuovi management team e incoraggerà molti nuovi operatori. Le barriere all’ingresso sul mercato sono già abbastanza alte anche senza il problema della regolamentazione e il fatto di dover attraversare ulteriori difficoltà è uno die maggiori ostacoli attualmente esistenti. Molti stanno lasciando Londra ora, ma questa iniziativa potrebbe farli ritornare sui loro passi. I piccoli gestori sono spesso molto più agili e dinamici e riescono a entrare in spazi che i gestori più grandi non possono raggiungere. In quanto tali, possono spesso generare alfa nascosto. Anche nel caso dei fondi PE più piccoli, l’effetto a cascata darà vigore agli investimenti nel mercato privato. È una buona notizia per tutti. Ne abbiamo bisogno di più”.
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