Dazi, stretta Cina su terre rare mette a rischio programmi armi Usa: l’allarme


(Adnkronos) – Le nuove restrizioni della Cina all’export di terre rare e magneti verso gli Usa, nel pieno della guerra dei dazi, rappresentano un segnale di allarme per la sicurezza nazionale americana. Come riportato dal New York Times, la decisione di Pechino di richiedere licenze speciali per l’esportazione di sei metalli rari pesanti – raffinati esclusivamente in Cina – e di magneti fondamentali per l’industria militare statunitense, ha messo in evidenza la vulnerabilità strategica di Washington. “Questa decisione ha enormi implicazioni per la nostra sicurezza nazionale”, ha dichiarato Gracelin Baskaran, direttrice del programma sulla sicurezza dei minerali critici presso il Center for Strategic and International Studies. 

Le terre rare – un gruppo di 17 elementi tra cui neodimio, ittrio, scandio e disprosio – sono componenti essenziali di tecnologie militari come motori a reazione, missili guidati, droni e radar. Secondo il Dipartimento della Difesa, ogni caccia F-35 contiene oltre 400 kg di terre rare, mentre un sottomarino può superare i 4.000 kg. “La Cina domina la filiera globale delle terre rare”, ha spiegato Aaron Jerome, trader della società britannica Lipmann Walton & Co., “e ciò le consente di influenzare direttamente i costi della produzione bellica americana”.  

Non si tratta di un campanello d’allarme isolato. Nel 2022, le consegne dei caccia F-35 prodotti da Lockheed Martin furono sospese dopo la scoperta di una lega cinese in un componente, violando le norme sugli approvvigionamenti della difesa. Le forniture ripresero un mese dopo, ma la dipendenza dalla Cina rimase evidente. “Qualunque sia oggi la provenienza dei magneti, una parte della filiera è comunque sotto il controllo di Pechino”, ha aggiunto Jerome. 





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